Il 16 ottobre p.v., presso
Vittorio Rombolà, autore, scrittore, poeta e paroliere romano, presenterà il suo nuovo romanzo "Come lacrime sulle coltri" (Casa Editrice Pagine tel. 06/45468600).
Oltre all'autore, saranno presenti il Sindaco Dott. Cirino Gallo, l'Assessore alla Cultura Dott. Salvatore Zingales, l'Assessore al Turismo Dott.
Per volontà dell'autore, infatti, il progetto "Come lacrime sulle Coltri in tour", prevede la presentazione del romanzo anche in seno ad associazioni, assistenti malati in stato avanzato, laddove una parte del ricavato sarà devoluto a favore di detti enti
Come lacrime sulle Coltri:
un inno alla vita e alla speranza, attraverso un racconto drammatico e profondamente poetico.
(segue uno stralcio liberamente tratto dalla Prefazione della Dott.ssa Federica Pizzuti)
L'autore e scrittore romano Vittorio Rombolà racconta, con gesto radicale e dolcissimo, la terribile odissea della malattia, il calvario di un viaggio senza ritorno.
In una sala d'aspetto di un ospedale ha inizio la fine del protagonista di questo bellissimo romanzo, che, in presa diretta, racconta con precisione quasi chirurgica, i terribili momenti in cui scopre di avere una malattia mortale ed irreversibile. Enea Petrini (questo il nome) è improvvisamente messo a nudo, scorticato e, all'unisono, costretto, dall'inconsolabile sofferenza, a raccontarsi e a raccontare. Inizia, così, un monologo intenso e impietoso condotto su più piani temporali che s'intersecano di continuo, sapientemente alternati e sospesi fra lo sgomento del presente e la rievocazione del passato.
I ricordi e le riflessioni, assumono la forma di immagini e primi piani che, a volte, assecondano i sussulti della memoria, a volte, si aprono in ampie e profonde dissertazioni filosofiche, o assecondano il ritmo cantilenante della preghiera o della poesia. "Come lacrime sulle coltri" non è - in senso tecnico - un romanzo, ma una storia vera, come lo sono le tante storie di persone che, quotidianamente, devono convivere con il cancro, raccontata da un grande romanziere che, con questo nuovo libro, ci commuove e ci stupisce profondamente. Un racconto doloroso, dunque, ma che, nel contempo, ci narra non solo come da una morte possa nascere nuova vita, ma anche di come un trauma possa far cadere le difese e rinsaldare i legami.
Non è possibile, infatti, prescindere - e non evidenziare - la prepotente "positività" che, per mano dell'autore, si insinua, copiosa e ficcante, nei meandri del dramma raccontato.
Vittorio Rombolà, dunque, con l'ausilio della parola, trascina il lettore nelle atmosfere rarefatte del dolore che incontra, però, la speranza e, paradossalmente,
Comunicato Pro Loco Acquedolcese