L’Area Interna Nebrodi, settore sanità, con sindaci ed esperti del settore, non si “rassegna” a subire passivamente le determinazioni imposte dall’alto con la nuova rete ospedaliera siciliana che continua a penalizzare i presidi ospedalieri di Sant’Agata Militello e Mistretta e la sanità nel territorio, non tenendo conto degli indici epidemiologici che si registrano nell’area che vanta oltre cento mila abitanti. Dopo un primo incontro tenutosi a Roma il 24 maggio scorso al ministero della Salute fra i funzionari del ministero e la delegazione dei Nebrodi guidata dal senatore Bruno Mancuso con la partecipazione fra gli altri dei sindaci di Sant’Agata Militello Carmelo Sottile, di Mistretta Liborio Porracciolo, del cardiologo e neo vice sindaco di Acquedolci Salvatore Oriti , di Carlo Giuffrè, consulente tecnico esperto dell’ Area Interna, è prevista la partecipazione anche del direttore generale dell’Asp di Messina Gaetano Sirna alla nuova riunione che si terrà a Roma stamani , alle 12 nella sala Biblioteca del Ministero. La delegazione incontrerà la ministra Lorenzin alla quale verranno rappresentare le richieste provenienti dal territorio, tenuto conto proprio della sua specificità in quanto qualificato come “Area interna” e quindi meritevole di misure flessibili nell’ottica del potenziamento dell’offerta sanitaria degli ospedali di Sant’Agata Militello e Mistretta. Nello scorso mese di luglio, presieduta dal cardiologo e vicesindaco di Acquedolci Salvatore Oriti, si è tenuta una conferenza dei servizi con la partecipazione dei sindaci e presidenti dei consigli dei comuni del territorio e dei rappresentanti sindacali per il monitoraggio delle prestazioni erogate dai presidi ospedalieri di Sant’Agata Militello e Mistretta. L’ incontro, tenuto presso il municipio acquedolcse, si è concluso con la formalizzazione di richieste inoltrate al direttore generale dell’Asp di Messina Gaetano Sirna e che saranno presentate alla ministra. In particolare si chiede l’adeguamento della pianta organica del personale medico, infermieristico e tecnico; la sostituzione delle apparecchiature medicali obsolete non più funzionanti necessarie per erogare servizi essenziali; la dotazione della RNM, l’attivazione dell’Utic, della rianimazione e la deroga per il punto nascita.